I materiali di studio e il confronto delle idee realizzato tramite i forum, nell’ambito del corso di Tecnolologie dei media digitali, tenuto dal prof. Cecchinato, presso l'Università di Padova, hanno dato origine agli spunti di riflessione che troverete in questo blog.
Lo scopo è quello di realizzare un’ulteriore opportunità di riflessione e confronto sul multitasking, da molti studiosi cosiderato una delle criticità del web.
Tale criticità collegata all'uso del web sta determinando cambiamenti nei modi di vivere, pensare ed apprendere nei giovani ma anche negli immigrati digitali, in quanto determina implicazioni psicologiche ed educative.

lunedì 16 gennaio 2012

Multitasking

Maggie Jackson, nella suo lavoro "Distracted:The Erosion of Attention and the Coming Dark Age", afferma che la nostra memoria di lavoro, soprattutto quando si naviga in Rete, è sottoposta ad un flusso continuo di informazioni, pertanto attenzione e concentrazione vengono continuamente ostacolate a danno della comprensione profonda delle stesse.
Seneca duemila anni fa affermava ”Essere ovunque è non essere da alcuna parte”,  proprio a sottolineare l’importanza dell’attenzione selettiva (selective attention) su quella divisa (split attention) attivata, quando seguiamo contemporaneamente più eventi che alla fine portano ad una perdita di significatività ed ad una compromissione della capacità di concentrazione su un compito complesso.

Multitasking e apprendimento

Nella mia esperienza di docente di scuola primaria, ormai ventennale, noto dei cambiamenti nel modo di apprendere degli alunni nativi digitali: riscontro per molti di loro la difficoltà nel mantenere l’attenzione su un compito dall’inizio alla fine senza interruzione, nella lettura risulta difficile formulare inferenze perché come afferma Levy ci sono tanti modi di leggere ed oggi il più delle volte si ci ferma ad un livello di superficie e sempre meno si ha la calma e la tranquillità di immergersi nel testo.

La lettura approfondita: quando il lettore diventa libro ...

Le poesie di Wallace Stevens possono considerarsi degli esempi di testo che richiedono un tipo di lettura approfondita.
Ne propongo una tratta da "Mattino domenicale e altre poesie" (tr. It. Einaudi, Torino 1954):

Stava in quiete la casa e il mondo in calma
Libro si fece chi leggeva, ed era
La notte estiva l’anima del libro.
Stava in quiete la casa e il mondo in calma.
Parlò lo scritto quasi fosse il libro,
Benchè il lettore curvo sopra il foglio
Volesse divenire lo studioso
A cui il libro è verace, a cui la notte
D’estate è perfezione di pensiero.
Stava in quiete la casa come giusto.
Del senso e senno parte era la quiete,
Acme di perfezione per la pagina.

Test: sei un mutitasker?

Navigando in rete alla ricerca di possibili approfondimenti sull'argomento, mi sono imbattuta in un articolo del Corriere della Sera non proprio recente (23 maggio 2010) di cui riporto il link: http://www.corriere.it/cronache/10_maggio_23/multitasking-rodota_b6937564-6685-11df-b272-00144f02aabe.shtml
In esso viene riportato l'esperimento condotto dal giornalista- scrittore americano A.J. Jacobs che ha provato a vivere "facendo sul serio una cosa alla volta".
Nell'articolo si legge: "All’inizio, Jacobs stava impazzendo. Perché per condurre una vita mono-tasking bisogna rinunciare al nostro modo di vivere, quello che ormai ci sembra naturale. Fin dall’inizio della giornata: niente più colazioni brevi e frenetiche, si fa il caffè mentre si accende il computer e si controllano le e-mail sullo smartphone, per dire. Niente cene familiari con la tv accesa. Niente telefonate mentre si legge, si cucina o si lavora. Niente lavoro con Internet acceso .... Alla fine dell’esperimento, Jacobs è stato meglio. Riusciva a giocare con i suoi bambini senza controllare messaggi e e-mail, parlava con la mamma e gli amici tenendo gli occhi chiusi per sentire l’altro e approfondire il contatto, eccetera. Non ha smesso di essere un multitasker, ma, ha detto, «sono come un fumatore che è passato da tre pacchetti al giorno a mezza dozzina di sigarette»". Questo esperimento, e i risultati dello stesso, dovrebbero farci riflettere ... è vero che la vita quotidiana con i suoi ritmi frenetici ci impone di fare mille cose insieme per guadagnare tempo ed averne di più, magari per noi stessi e per le persone che amiamo, ma credo anche che questi ritmi fanno scorrere la nostra vita troppo in fretta, facendoci spesso vivere in modo "superficiale e frettoloso".

Il web è una tecnologia della dimenticanza?

Nicholas Carr afferma che la chiave per il consolidamento della memoria è data dall'attenzione, infatti quanto più essa è attiva, tanto più si acquisiscono ricordi e si costituiscono connessioni tra di essi, naturalmente ciò implica anche una forte concentrazione mentale, affiancata dalla ripetizione, da un intenso coinvolgimento emotivo e cognitivo. Più forte è l'attenzione, più acuta è la memoria.
I molteplici messaggi che arrivano dalla Rete sovraccaricano la nostra memoria di lavoro,rendendo molto più difficile per i lobi frontali concentrare l'attenzione su un unico oggetto, quindi il processo di consolidamento del ricordo è ostacolato. Carr conclude che più usiamo il Web, più alleniamo il cervello a essere distratto, a trattare l'informazione in modo rapido e efficiente, ma senza un'intensa attenzione.

Un test sull'attenzione selettiva

Il Prof. Cecchinato ha previsto, nel corso "Tecnologie dei media digitali" che ho seguito presso l'Università degli Studi di Padova, che tutti noi studenti eseguissimo il test che segue ...



Ha poi reso noti i risultati:
“Normalmente chi conta bene i passaggi non nota il gorilla. È così perché il test richiede un certo impegno per non perdere il conteggio. Chi vede il gorilla invece o ha risorse cognitive aggiuntive che consentono di processare altri eventi senza perdere il conteggio, oppure non ha una buona attenzione selettiva e quindi perde il corretto conteggio. La percentuale di chi conta bene e vede il gorilla aumenta nei giovani. Potrebbe trattarsi di allenamento al multitasking, ma anche di maggiori capacità cognitive nel compito specifico, legate all’età. Se il compito diventa meno impegnativo, ad esempio rallentando il filmato, aumenta il numero di chi vede il gorilla mantenendo il conteggio, ovviamente. Ho proposto questo test perché dimostra in modo sorprendente come l’attenzione selettiva riesca ad oscurare altri eventi. Se ci si concentra in una attività si può mantenere l'attenzione anche in presenza di fattori di disturbo, ma se siamo impegnati in una attività difficilmente possiamo esserlo in un'altra.”